A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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martedì 20 gennaio 2015

Bullismo: tabella sugli indicatori per genitori e insegnanti



Di Rossana Gabrieli (Rivista BES e DSA in classe) – Se ne parla soprattutto quando fatti di cronaca drammatici e sconcertanti portano alla ribalta il problema. Il bullismo costituisce uno dei comportamenti a rischio durante l’adolescenza, segnale precursore di futuri comportamenti antisociali.

La Direttiva Ministeriale 249/1998, agli articoli 4 comma 7 e 5 bis, fa esplicito riferimento all’allontanamento dalla scuola del bullo, ma anche – in forma preventiva – dell’adozione del Patto Formativo di Corresponsabilità.

Una descrizione scientifica del bullismo é da attribuirsi a Dan Olweus: "uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni” (Olweus, 1996. Il bullismo, tuttavia oggi, si connota per differenti sfumature, dovute al mutare dei tempi ed ai cambiamenti sociali, per cui parliamo di “cyberbullismo”, che si serve dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, di “bullismo omofobo”, di “bullismo al femminile”.

Ma Olweus aveva anche classificato i diversi tipi di bullo: dominante (leader aggressivo dominante) e gregario (che agisce all’ombra del leader), affiancado a tali tipologie altrettanti “modelli” di vittime.

La scuola, teatro degli episodi più incresciosi, si deve saper organizzare sia a livello preventivo, che in risposta a tali episodi. Oltre a non sottovalutare i comportamenti aggressivi, é importantissimo che i docenti che lavorano nelle classi “a rischio” non si ritrovino soli; la risposta deve essere collegiale e condivisa: Consigli di Classe, Collegi dei Docenti, Consigli d’Istituto devono essere pronti e compatti nell’agire, coinvolgendo l’intera comunità educante, all’interno ed all’esterno della scuola.

Prevedere all’interno del POF misure specifiche, con progetti studiati ad hoc, per rispondere con forza al problema è il primo passo significativo e segno certo che le “vittime” non sono sole e che il bullo non può trovare “spazi di manovra” nella scuola democratica.

Per scaricare la tabella con gli indicatori per insegnanti e genitori clicchi qui
Versione stampabilePubblicato il 9 gennaio 2015 da besdsa nella categoria Senza categoria

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