A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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giovedì 23 febbraio 2012

Le Iene riscattano i ragazzi Dislessiaci

Questa sera alla Trasmissione Le Iene è andato in onda un servizio che finalmente ha dato giustizia a tutti i ragazzi Dislessici. a Presto il Video Un Insegnante di spagnolo che obbliga un ragazzo a fare le flessioni perchè non sapeva la lezione

mercoledì 22 febbraio 2012

"Così un film può aiutare a scoprire la dislessia"

La Stampa del 21-02-2012

Intervista
Anita Caprioli protagonista in tivù di "A fari spenti nella notte" con Guido Caprino: "Tratta un tema difficile con rara acutezza"
di Simonetta ROBIONY
ROMA. Apparentemente non c'è logica nelle ultime scelte di Anita Caprioli. Prima è stata una lesbica esitante e capricciosa nella fortunata serie Tutti pazzi per amore , poi una malinconica ragazza invecchiata nel sequel da botteghino Immaturi - il viaggi o, adesso una neurologa ostinata nel film-tv A fari spenti nella notte , in onda stasera su Raiuno. Lei, però, un filo lo trova: «Cerco ruoli che possano intrigarmi. Situazioni che mi mettano alla prova. Soggetti che possiedono una qualche anomalia. E scelgo mescolando vita privata e professionale. Ogni set è un intrico di relazioni umane che segnano il mio stato d'animo e determinano la mia crescita».
Attrice sensibile, corpo fragile e sguardo intenso, amata da autori che sanno guardare dietro le apparenze, lanciata da Ferrario con Tutti giù per terra, confermata da Manfredonia con Si può fare , Anita Caprioli racconta di aver voluto girare questo A fari spenti nella notte per una infinità di motivi. C'è la regia di Anna Negri con cui aveva già fatto L'altra donna , ci sono due interpreti come Francesca Inaudi e Guido Caprino. C'è un amore difficile da capire, ma soprattutto c'è la dislessia, una difficoltà a leggere che colpisce molti bambini, fino a venti anni fa scambiata per pigrizia, oggi curata «anche se tuttora poco si sa sulle cause». Ma c'è una ragione in più, stavolta. A scrivere la sceneggiatura, con Alessandra Murri, è stato Umberto Mattone, il figlio di uno dei massimi autori del nostro neorealismo, Ugo Pirro, proprio quel bambino afflitto da dislessia su cui suo padre scrisse un libro dirompente, Mio figlio non sa leggere , diario doloroso e amorosissimo che molto ha contribuito alla conoscenza di questo disturbo.
Qual è la storia?
«Un giovane uomo, Guido Caprino, finisce in ospedale dopo un incidente in moto. Non ricorda più niente. Neanche la faccia di Francesca Inaudi che sostiene di essere sua moglie. Una neurologa però, si appassiona al suo caso fino ad arrivare a scoprire che dietro quella temporanea amnesia c'è una dislessia infantile provocata dal controverso e aspro rapporto con il padre. Non so se questa teoria sia condivisa da tutti gli scienziati, ma certo i rimproveri, le rabbie, gli scatti d'ira dei genitori di fronte a un figlio che sembra non metterci buona volontà non aiutano il bambino a sbloccare la sua emotività ferita».
Ovviamente finirà che la neurologa e il suo paziente diventeranno più forti.
«Come in tutti i rapporti, ognuno avrà dato all'altro qualcosa e questo aspetto, che è proprio della vita, non è facile trovarlo descritto in un film con tanta acutezza. Specie se si tratta di un film per la tv che va girato in fretta, badando a tenere sotto controllo i soldi».
Meglio lavorare per il cinema o per il teatro in un periodo di crisi economica?
«Non lo so. Meglio lavorare con chi ha talento e creatività da mettere in campo. L'obiettivo di noi artisti è fare e fare bene, a dispetto della crisi» .
Ma lei, in questi mesi, non sta facendo niente.
«Ho dei progetti. Aspetto. Rifletto. Forse riprendo un singolare testo teatrale che ho letto per qualche sera la scorsa stagione».
Di che si tratta?
«È un racconto scritto nel 1850, in Francia, da Violette Ailehaud. Si chiama L'uomo seme . In un villaggio della Provenza la guerra ha portato via tutti gli uomini. Le donne allora decidono di chiedere a un viandante di fermarsi da loro e far l'amore a turno con tutte perché vogliono essere fecondate e avere figli. Una però si innamora e il piano fallisce. Mi è parso molto moderno oggi che la fecondazione assistita è diventata pratica comune. Fa riflettere su quanto il pragmatismo possa essere messo in difficoltà dalle emozioni».
In vent'anni di mestiere lei ha fatto molto: per che cosa la riconosce la gente?
«Oggi per Tutti pazzi per amore e per Immaturi. è ovvio. Ma molti mi parlano ancora di Santa Maradona . Magari non ricordano la trama ma è rimasta in loro quella tenerezza con cui il film guardava alla fine dell'adolescenza».
MIO FIGLIO NON SA LEGGERE
Tra gli sceneggiatori
Umberto Mattone, era il bimbo del libro di Pirro