A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

giovedì 28 luglio 2011

Nuove regole per il trattamento della dislessia

Tratto da VareseNews
Pubblicato il decreto attuativo che specifica misure didattiche e strumenti compensativi da adottare per alunni con difficoltà cetificate
Dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono considerati disturbi specifici di apprendimento (DSA). Dal 2008, una legge tutela gli alunni con dislessia certificata che hanno diritto a strumenti e valutazioni specifiche.
La scorsa settimana, è uscito un decreto con alcune indicazioni attuative circa nuove forme didattiche, adeguate modalità di valutazione e una specifica formazione dei docenti. Secondo le ultime rilevazioni del Miur, del febbraio 2011, sono circa 70 mila gli alunni con diagnosi di DSA, ma secondo recenti ricerche scientifiche la percentuale della popolazione scolastica interessata dai DSA va dal 3% al 5%, pertanto il numero dei casi non ancora diagnosticati potrebbe riguardare oltre 200 mila alunni.
Misure educative e didattiche
Con il decreto attuativo e le Linee Guida, sono individuate, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento, fin dalla scuola dell’infanzia. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni per realizzare interventi personalizzati, che puntano sulla centralità delle metodologie didattiche.
Strumenti compensativi e misure dispensative
Il decreto prevede strumenti didattici e tecnologici (strumenti compensativi) che facilitano lo studio degli alunni con DSA:
- sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
- il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
- i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che  permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
- la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni particolarmente difficoltose a causa del disturbo. Per esempio, si può essere dispensati dalla prova scritta di una lingua straniera, in corso d’anno e in sede di esame, e svolgere prove sostitutive equipollenti (con un computer dotato di sintesi vocale o in forma orale).
Rapporti con le famiglie 
Particolare importanza riveste il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA. Nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, le famiglie sono poste di fronte a difficoltà inattese e necessitano di essere supportate e informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per i loro figli, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti. Per tali necessità, le istituzioni scolastiche organizzeranno con maggior frequenza incontri con le famiglie interessate, affinché l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa.
Università
Anche gli studenti universitari con DSA hanno diritto a veder riconosciuti le misure dispensative e gli strumenti compensativi adottati nelle scuole, sin dai test di ammissione, nei quali si potrà prevedere un tempo aggiuntivo, fino a un massimo del 30% in più, per lo svolgimento delle prove.
Nel normale percorso accademico, gli Atenei consentono agli studenti con diagnosi di DSA di poter utilizzare le facilitazioni e gli strumenti compensativi eventualmente già in uso durante il percorso scolastico, quali,  ad esempio:
·                         
 
registrazione delle lezioni; utilizzo di testi in formato digitale;programmi di sintesi vocale.
Anche durante gli esami universitari, si applicano le misure dispensative e gli strumenti compensativi (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più).
Formazione per i dirigenti scolastici e i docenti 
Il MIUR ha già avviato e finanziato azioni di formazione su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di avere un ‘referente per la dislessia’ in ogni scuola.
L’articolazione generale prevede almeno ¼ dell’impegno didattico dedicato ad esperienze laboratoriali, applicative delle cognizioni teoriche apprese, svolte a scuola, con certificazione delle attività da parte del Dirigente scolastico, o di tirocinio con tutor presso centri specializzati e scuole selezionate. 

"Dislessia: la legge c'è. Ma non sempre si applica"

Tratto da VaresNews Home Page
Da tempo Ufficio scolastico e neuropsichiatria collaborano. Non sempre, però, gli alunni trovano trattamenti differenziati. E per il futuro ci si attende una crescita esponenziale di casi
«Da tempo, l'Ufficio scolastico provinciale e la neuropsichiatria stanno collaborando sul tema della dislessia» Il professor Cristiano Termine, docente dell'Università dell'Insubria e neuropsichiatra infantile del Del Ponte, segue da vicino gli sviluppi legislativi di una patologia che interessa un numero sempre maggiore di ragazzi: « Sono stati organizzati corsi per permettere agli insegnanti di trattare questa patologia che richiede un percorso dedattico personalizzato. Il problema, però, è che non sempre si trovano insegnanti preparati a gestire questa problematica. La legge riconosce un diritto ma non prevede misure coercitive per i docenti. I genitori di alunni che non si sentono tutelati devono, allora, rivolgersi al dirigente o all'UST che ha un ufficio dedicato. Purtroppo siamo in una fase di sensibilizzazione a "macchia di leopardo"».

La dislessia è una patologia che richiede una certificazione specifica: si stima che in provincia di Varese siano almeno il 3% i ragazzi affetti, percentuale che sale al 5-6% se si considerano anche i casi di disgrafia e discalculia: « Questa legge pensata per la scuola - prosegue il neuropsichiatra - ha però forti ricadute anche sul comparto sanitario. Occorre una certificazione specialistica per poter richiedere un percorso scolastico differenziato. Le domande per una visita e una diganosi sono in crescita esponenziale. Al Del Ponte i tempi per una prima visita si aggirano sui 4 mesi. Ma la certificazione avviene dopo un ulteriore incontro per il quale spesso si devono aspettare altri 8 mesi. La riabilitazione, infine, ha tempi lunghissimi: almeno un anno».

Scuola:test Invalsi,meglio in matematica

(ANSA) - ROMA - Sensibile riduzione delle mancate risposte in matematica e buon uso del dizionario: sono alcune constatazioni che emergono dalla correzione delle prove Invalsi sottoposte quest'anno agli studenti durante gli esami di terza media. Lo rende noto il ministero dell'Istruzione che ha diffuso un'analisi degli esiti dei test Invalsi elaborati su un campione di oltre 40mila studenti, appartenenti a tutte le oltre 140 mila classi oggetto della valutazione.

mercoledì 27 luglio 2011

Spunta alla Camera la "privatizzazione del sostegno". "Ritiratela"

ROMA. Una “protesta ferma e intransigente” che chiede a tutto il mondo politico di agire perché sia “ritirato immediatamente” il disegno di legge, presentato alla Camera dei deputati, che intende aprire la porte alla possibilità di affidare gli studenti con disabilità a soggetti privati. A esprimersi contro la cosiddetta “privatizzazione del sostegno” è la Fand, la Federazione delle associazioni nazionali di disabili, che con il suo presidente Giovanni Pagano si schiera apertamente contro il testo del disegno di legge (n° 4405) presentato dal deputato del Pdl Giovanni Dima e da altri nove esponenti del gruppo di maggioranza.
Il testo, accusa la Fand, ricalca sostanzialmente il disegno di legge che nei mesi scorsi era stato presentato al Senato dai senatori Pdl Bevilacqua e Gentile e contro il quale, oltre alla Fand e all’altra federazione rappresentativa delle associazioni dei disabili, la Fish, si era schierato a nome del ministero dell’Istruzione anche il sottosegretario Giuseppe Pizza. Rispetto a quel testo, le modifiche apportate nel disegno di legge presentato ora alla Camera sono “talmente irrilevanti – afferma Pagano – che il contenuto rimane praticamente immutato”, proponendo di fatto “la volontà di affidare gli alunni con disabilità a personale privo di competenze pedagogico-didattiche”.
La Fand, in una nota, si chiede il motivo per cui si dovrebbe affidare a “soggetti privati” la formazione degli alunni disabili, impendendo loro un “cammino comune” riconosciuto anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Secondo Pagano il ddl sembra orientato “a dare risposte urgenti ai bisogni propri del privato, dal momento che contempla la possibilità, per le scuole, di definire progetti con la collaborazione di personale o consulenti privati esterni alla scuola: progetti che riguardano l’elaborazione e la attuazione del Piano Educativo Individualizzato, a favore del sostegno degli alunni con disabilità, e misure educative e didattiche di supporto per gli alunni con DSA”. Secondo la Fand “i soggetti privati, esterni alla scuola, verrebbero dunque investiti della possibilità di effettuare interventi individuali, rivolti cioè al singolo alunno, contraddicendo quanto elaborato e documentato dalla pedagogia e dalla didattica da un lato e contemplato dalla normativa, dall’altro, in merito all’intero processo di integrazione scolastica”.
Per la federazione però la parte più rischiosa è “il tentativo di ipotizzare interventi di esterni proprio per l’attività di insegnamento”: “È vero – dice Pagano - che la scuola soffre per i numerosi tagli del personale, ma ciò non sottrae gli insegnanti in servizio dalla responsabilità di occuparsi di tutti gli alunni loro affidati”. Senza contare che non è chiaro con quali criteri e competenze verrebbe individuato questo personale. “Si tratta forse – chiede la Fand - di un subdolo tentativo di far rientrare dalla finestra coloro che i tagli hanno lasciato fuori dalla porta?”. Oppure, ancora – si domanda la federazione – si tratta di un tentativo mirato a inserire in classe del personale dedito solamente all’educazione degli alunni disabili, aggirando così le norme che vogliono che tutti gli insegnanti che operano in una classe, anche quello di sostegno, siano assegnati alla classe intera e non al singolo alunno?”. “Oppure, ancora – continua la nota Fand - è solo un modo un po’ maldestro per iniziare a rendere ufficiali quelle classi differenziali che molti (troppi) sognano, ma che ora è difficile dichiarare in modo palese?”. Tutte ipotesi che preoccupano la Fand, che ribadisce la sua contrarietà al disegno di legge e a tutte le politiche che mettono a rischio “il processo di inclusione scolastica”. (ska)

Tutorial 1 - Guida Registrazione Genitore Libroaid.it

martedì 26 luglio 2011

Dislessia, tutte le novità dal Ministero dell'Istruzione: un milione per i Cts

SuperAbile.it del 20-07-2011

Ecco cosa cambierà a partire da settembre per gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento. Tra gli interventi previsti formazione dei docenti e la nascita dei Centri territoriali di supporto alle scuole. Saranno 96 sul territorio nazionale: stanziato un milione di euro
ROMA. La riapertura delle scuole a settembre vedrà delle novità per quel che riguarda i Disturbi specifici di apprendimento (Dsa). Presentata in conferenza stampa questa mattina a Roma alla presenza del ministro dell'Istruzione Mariastella Gerlimini la firma del decreto attuativo della legge 170/2010 che riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento. Il testo della legge prevede diversi interventi. Primo fra tutti l'introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative. Il decreto prevede strumenti didattici e tecnologici che facilitano lo studio per gli alunni con Dsa come la sintesi vocale, che trasforma la lettura in un compito di ascolto, il registratore, che consente di non scrivere appunti durante la lezione e programmi di videoscrittura con correttore ortografico che permetto no la produzione di testi corretti senza l'affaticamento della rilettura ed infine la calcolatrice che facilita le operazioni di calcolo. Le misure dispensative, invece, prevedono interventi che consentono all'alunno di non svolgere alcune prove, come quella scritta in lingua straniera, in corso d'anno e in sede di esame, e svolgere prove sostitutive equipollenti. La legge prevede anche una maggiore attenzione anche alle famiglie. A loro, il Miur dedicherà maggiori momenti di incontro all'interno delle scuole.
Per quel che riguarda i percorsi universitari, il ministero è chiaro. "Anche gli studenti universitari con Dsa hanno diritto a vedere riconosciute le misure dispensative e gli strumenti compensativi adottati nelle scuole, sin dai test di ammissione, nei quali si potrà prevedere un tempo aggiuntivo, fino ad un massimo del 30% in più per lo svolgimento delle prove". Durante il percorso accademico, inoltre, "gli atenei consentiranno agli studenti con diagnosi di Dsa di poter utilizzare le facilitazioni e gli strumenti compensativi eventualmente già in uso durante il percorso scolastico, quali la registrazione delle lezioni, l'utilizzo dei testi in formato digitale e programmi di sintesi vocale". Stesse regole per gli esami, dove alle prove scritte verranno sostituite le prove orali, l'uso di computer con correttore ortografico e sintesi vocale e un tempo supplementare fino ad un massimo del 30% in più. Agli studenti verrà assicurata anche la presenza di tutor specializzati e una particolare organizzazione didattica.
Un punto fondamentale della legge è la formazione dei docenti, che in parte esiste già. Il Miur, infatti, ha già avviato la formazione con l'obiettivo di avere un "referente per la dislessia" in ogni scuola, con la legge, però, gli interventi saranno più capillari e agli interventi realizzati ad oggi in dodici regioni italiane se ne aggiungeranno altre 6 in attivazione entro l'anno. Formazione che coinvolgerà direttamente anche l'università. In programma dal prossimo anno accademico, in accordo con la Conferenza nazionale permanente dei presidi di Scienze della formazione, il ministero promuoverà percorsi di alta formazione attraverso l'attivazione, in 32 università, di Corsi di perfezionamento o master in "Didattica e psicopedagogia per i Disturbi specifici dell'apprendimento" rivolti a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado. I corsi, spiega il ministero, avranno durata annuale e l'acquisizione di 60 crediti formativi, con almeno un quarto della didattica dedicata ad esperienze laboratoriali. Un impegno quello del Miur sorretto da uno stanziamento di circa 2 milioni di euro.
Tra le altre novità la nascita dei Cts per la dislessia, Centri territoriali di supporto alle scuole. Saranno 96 i Cts dislocati sul territorio nazionale, delle vere e proprie "scuole polo" che rappresentano strutture di supporto per docenti. I Cts saranno centri di consulenza e formazione, ma non solo. A loro anche il compito di monitoraggio e saranno connessi telematicamente per la rilevazione dei dati. Impegnati nei centri tre docenti ed esperti di nuove tecnologie. A tale progetto il Miur ha stanziato tre il 2010 e il 2011 un milione di euro. Infine, il Miur ha dedicato al tema anche una pagina sul sito del ministero all'indirizzo www.istruzione.it/web/istruzione/dsa dove è possibile visionare non solo la normativa in materia ma anche reperire documentazione per la didattica.

L'impossibile riforma della scuola di Mrs G.

Perché l'apprendimento personalizzato è impossibile da attuare.
di Nadia Marchetti
editoriale Gli ultimi interventi di Mrs G. a convegni vari sottolineano che la manovra non avrà effetti sulla scuola e sulla ricerca: per forza, i tagli importanti sono stati effettuati prima, ora non si tratta che di limare e contenere ulteriormente i costi per la scuola statale.
Il piglio con cui il ministro affronta le problematiche della scuola appare decisamente bulgaro: negare anche l’evidenza, affermare che tutto va bene e continuare imperterriti a emanare ordinanze che dovrebbero dimostrare il buon funzionamento del sistema.
I PROVVEDIMENTI DEL MIUR. Sul sito del Ministero istruzione università e ricerca (Miur) compare un decreto che illustra le norme per gli alunni che presentano disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa, cioè dislessia, discalculia, disgrafia), in cui si parla di apprendimento non solo individualizzato, ma anche personalizzato per questi ragazzi.
Intenzione lodevole, tuttavia di difficile attuazione in una classe prima o seconda superiore con più di 30 alunni provenienti da scuole medie diverse, con un comportamento vivace e tempi di attenzione limitati.
ALLA RICERCA DEL METODO DI STUDIO. In casi come questi il primo quadrimestre, a volte anche il secondo, se ne va cercando di migliorare il comportamento e trovare un metodo di studio adeguato.
Trovo infatti per esperienza che in prima superiore sia molto difficile rendere omogeneo il livello della classe, soprattutto quando ci sono così tanti studenti insieme.
In questo caso gli studenti devono imparare per esempio a chiedere spiegazioni uno alla volta e non tutti insieme, pretendendo contemporaneamente una risposta immediata dall’insegnante; il metodo di studio si limita spesso all’ascolto più o meno attento delle spiegazioni, nella convinzione che questo basti ad apprendere. Trovo strano che spesso la scuola media inferiore non lavori abbastanza su questi aspetti che sono di importanza fondamentale per un buon metodo di studio; si ragiona sui massimi sistemi e poi si ignorano le regole più elementari che dovrebbero fornire delle basi adeguate per il percorso scolastico.
Questo sarebbe il risultato delle riforma perfetta …
INTERVENTO INDIVIDUALE IMPOSSIBILE. I legislatori probabilmente pensano a una scuola ideale dove gli alunni sono attenti, hanno voglia di studiare e hanno acquisito un metodo di studio autonomo. In questo caso è possibile un intervento individualizzato o personalizzato per gli studenti con disturbi di apprendimento.
Nella scuola reale purtroppo non è così nella maggior parte dei casi. Suggerirei quindi ai pensatori del ministero un master obbligatorio in incognito di almeno una settimana come insegnanti in una classe del biennio con circa 30 alunni: poi se ne potrebbe riparlare.
ASSUNZIONI PER LA FUGA DEI PENSIONATI. Intanto dopo vari ripensamenti si parla di assunzioni di circa 30 mila insegnanti e 37 mila impiegati come personale Ata. Potrebbe sembrare un segnale positivo e dimostrare che i tagli non esistono.
In realtà le assunzioni sono conseguenti alla rapida fuga del personale che aveva maturato i requisiti per la pensione e che ovviamente non voleva rinunciare questa opportunità.
In realtà, mentre la riforma perfetta si compie aumentano le classi di concorso in esubero, cioè gli insegnanti di ruolo di alcune materie che hanno avuto una riduzione di orario non hanno più una cattedra.
Mrs G. direbbe che questi sono dettagli trascurabili perché a lei interessa solo dimostrare di aver fatto bene il suo compitino. Come disse un mio collega alla festa per il raggiunto pensionamento: «Auguri a voi che restate».
Lunedì, 25 Luglio 2011

lunedì 25 luglio 2011

LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
LINEE GUIDA
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
A
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - D.G.
LLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione
2
L
INEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA
S
OMMARIO
Premessa
1. I D
1.1 La dislessia
1.2 La disgrafia e la disortografia
1.3 La discalculia
1.4 La comorbilità
2. L’O
2.1 Osservazione e prestazioni atipiche
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
3. D
ISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO…………………………………………4SSERVAZIONE IN CLASSE……………………………………………………….5IDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA
S
3.1 Documentazione dei percorsi didattici
4. U
4.1 Scuola dell’infanzia
4.2 Scuola primaria
4.3 Scuola secondaria di I e di II grado
4.3.1 Disturbo di lettura
4.3.2 Disturbo di scrittura
4.3.3. Area del calcolo
4.4 Didattica per le lingue straniere
5. L
6. C
6.1 Gli Uffici Scolastici Regionali
6.2 Il Dirigente scolastico
6.3 Il Referente di istituto
6.4 I Docenti
6.5 La Famiglia
6.6 Gli Studenti
6.7 Gli Atenei
7. L
7.1 I contenuti della formazione
7.2 Corso di perfezionamento e Master in
TRUMENTI COMPENSATIVI, MISURE DISPENSATIVE……………………………….6NA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA…………………………………………8A DIMENSIONE RELAZIONALE…………………………………………………….20HI FA CHE COSA…………………………………………………………………..21A FORMAZIONE……………………………………………………………………27
Didattica e psicopedagogia per i Disturbi Specifici di Apprendimento
7.3 Il progetto “NTD” e il progetto “A scuola di dislessia”
7.4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto
7.5 Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - D.G.
per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione
3
L
INEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA
Premessa
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la
discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di
istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più
adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.
Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un

Scuola, legge dislessia: più risposte a studenti e a famiglie

Importante novità nel mondo della scuola. Con le linee guida diventa pienamente operativa la legge sulla dislessia. Dall'anno prossimo, quindi, la scuola italiana fornirà maggiori strumenti tecnologici e didattici, nonché misure dispensative, al fine di migliorare l'apprendimento e l'inserimento di soggetti affetti da problemi di apprendimento. Ad annunciare l'iniziativa è lo stesso Ministro alla Pubblica Istruzione in un'affollata conferenza stampa: "La scuola deve dare risposte e sostenere le famiglie e questi studenti - ha dichiarato lo stesso Ministro ai cronisti - che sono normodotati, anzi qualche volta con un talento superiore alla media e che hanno solo disturbi particolari per quanto riguarda per esempio la discalculia, la disgrafia, la dislessia". In base alle recenti conoscenze scientifiche, le linee guida sono state elaborate puntando sulla centralità del metodo didattico. Dai programmi di video scrittura al registratore, da software di sintesi vocale alle più comuni calcolatrici: la scuola offrirà, sin dall'infanzia, strumenti tecnologici e didattici utilissimi per chi soffre la dislessia. E non è tutto. Saranno adottate, infatti, anche misure dispensative e compensative dei quali usufruiranno anche gli studenti universitari: "prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più". Il Ministero della Pubblica Istruzione, inoltre, ha reso noto l'apertura dei termini per la presentazione di progetti didattici a vantaggio degli studenti affetti da Dsa: si tratta di un concorso destinato alle scuole di primo e secondo grado. I progetti andranno presentati entro il 15 settembre 2011.
(Data: 23/07/2011 11.00.00 - Autore: Emanuele Ameruso)

Dislessia: la legge che tutela gli studenti con disturbi specifici di apprendimento

Tratto da http://www.palazzochigi.eu/GovernoInforma/Dossier/dislessia/concorso.html

Concorso "A scuola di dislessia"

Scade il 15 settembre 2011 il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso "A scuola di dislessia", promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca nell'ambito delle iniziative previste dal protocollo d'intesa (allegato 2 del protocollo), firmato il 12 maggio dello scorso anno, con la Fondazione Telecom Italia e l'Associazione Italiana Dislessia (AID).
Il bando, riservato alle scuole secondarie di 1° grado e al biennio delle scuole secondarie di 2° grado, statali e paritarie, ha l'obiettivo di "approfondire la sperimentazione di pratiche didattiche e la formulazione di piani educativi personalizzati degli studenti con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)". I progetti presentati, infatti, dovranno essere finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti con DSA.
I progetti approvati forniranno elementi utili per la stesura di un documento conclusivo che le istituzioni scolastiche potranno utilizzare nel processo di inclusione degli studenti con DSA per garantire loro il successo scolastico.
I progetti vincitori, 30 su tutto il territorio nazionale, avranno accesso a un finanziamento di 2.500 euro. Ogni istituzione scolastica potrà partecipare con un solo progetto, da avviare nell’anno scolastico 2011/2012, con completamento previsto entro l’anno 2012/2013.

Dislessia: nuove misure a favore degli studenti in scuole e università

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha approvato il piano di aiuti per sostenere gli studenti di ogni età che soffrono di disturbi specifici dell'apprendimento

Tutti i docenti dovranno essere formati per offrire agli studenti con DSA il supporto più adeguato. Il Ministero ha già avviato corsi di formazione in 12 regioni italiane ed in altre 6 regioni i corsi partiranno entro la fine dell'anno. Dal prossimo anno accademico, in 32 atenei saranno anche attivati Corsi di Perfezionamento o Master in “Didattica e psicopedagogia per i Disturbi Specifici di Apprendimento”, rivolti a dirigenti scolastici e docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Il Ministero ha poi attivato 96 Centri Territoriali di Supporto alle scuole e ai docenti, che potranno essere impiegati come centri di consulenza, formazione, collegamento e monitoraggio e saranno connessi telematicamente. Sul sito del Ministero è stata infine realizzata una pagina ufficiale dedicata ai disturbi dell'apprendimento.

Mariastella Gelmini, parlando di quello che è "un provvedimento importante", ha dichiarato che "la scuola deve dare risposte e sostenere le famiglie e questi studenti che sono normodotati, anzi qualche volta con un talento superiore alla media. Hanno solo disturbi particolari per quanto riguarda per esempio la discalculia, la disgrafia, la dislessia. È doveroso da parte del Ministero non solo formare gli insegnanti, ma anche sensibilizzare i dirigenti scolastici affinché vengano predisposti percorsi personalizzati e individuali e ci siano anche gli strumenti adeguati. La scuola si deve attrezzare per fare in modo che questa legge venga non solo rispettata, ma anche attuata in tutte le sue parti".

Il Ministro ha poi parlato dei Centri Territoriali di Supporto, per i quali il Miur ha stanziato un milione di euro: "Corrispondono ad una Volontà di sostenere anche le famiglie, perché spesso non sono state sostenute nella diagnosi dei disturbi. Si è intervenuto tardi, non c'è una corretta informazione e quindi questi centri territoriali sul territorio nazionale hanno la funzione di uno sportello a sostegno degli studenti e delle famiglie per favorire il dialogo con la scuola e gli insegnanti".