A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 1 aprile 2011

Esame di terza media - Prova nazionale Invalsi - 2011



http://www.appuntiperscuola.it/esame-terza-media/esame-terza-media-2011/

In questa sezione intendiamo fornirvi tutto il materiale che disponiamo per affrontare con serenità e con ottimi risultati il vostro esame di terza media.
Appena sarà disponibile pubblicheremo la data in cui quest'anno gli studenti dovranno affrontare la prova Invalsi. A questo appuntamento si presenteranno oltre mezzo milione di studenti.
Statistiche dell'esame di terza media dello scorso anno:
  • Studenti che hanno sostenuto l'esame: 579.869
  • Promossi: 576970 (99,5 %)
  • Bocciati: 2899 (0,5 %)
  • Voto medio conseguito: 7,3
  • Esami superati con il "10 e lode": 7538 (1,3) %
Struttura e prassi dell'esame:

mercoledì 30 marzo 2011

PAROLE DI UN'INSEGNANTE DELLA SCUOLA PUBBLICA PER BERLUSCONI

Presidente Berlusconi,
sono un'insegnante della scuola pubblica. Cerco di trasmettere ai miei studenti quei valori che sono propri di una societa' civile e democratica. La solidarieta', la comprensione, la tolleranza, la liberta' di pensiero. Cerco di formare cittadini e non sudditi, cerco di sviluppare nei ragazzi la capacita' critica, la capacita' di interpretare cio' che accade, il mondo nel quale vivono. La scuola statale, la scuola pubblica e' la scuola di tutti, e' la scuola democratica dove esiste il confronto e in questo momento e' l'argine alla deriva antidemocratica alla quale Lei sembra mirare. Il disegno del Suo Governo e del Ministro dell"Istruzione e' chiaro, le Leggi di riforma che avete votato  mirano a dequalificare sempre piu' la scuola pubblica, a non garantire il diritto Costituzionale di una scuola di qualita' garantita a tutti e per tutti.
Sono orgogliosa di insegnare nella Scuola statale, sono fiera di poter trasmettere quei valori che sono scritti nella nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla cultura antifascista. E' evidente che si discostano molto da cio' che Lei rappresenta. Io insegno l'importanza della coerenza, della dignita', della sincerita', dell'impegno come condizione necessaria per conseguire gli obiettivi che ognuno di noi si pone. Continuero' a farlo Presidente, con l'impegno di sempre e con la consapevolezza che solo in questo modo noi insegnanti potremo fermare il vostro disegno di formare sudditi e non cittadini consapevoli.
Abbia un sussulto di dignita' e non venga, proprio Lei, a parlare di "valori", di famiglia.
Rispetti il lavoro di chi, per poco piu' di mille euro al mese, fa di tutto per dare ai giovani di questo Paese cultura, dignita', consapevolezza e onesta'.

La saluto nella speranza di avere al piu' presto un nuovo Presidente del Consiglio che possa  essere preso come esempio dai giovani, un Presidente del Consiglio che non sia lo zimbello di tutto il mondo e che favorisca nel Paese una rinascita culturale, dopo lo scempio fatto in questi anni
Monica Fontanelli

Invalsi, scoppia la bufera

Le prove sbarcano per la prima volta alle superiori, ma non mancano le polemiche

Debutto con polemica per l’Invalsi. Da maggio, le prove di italiano e matematica messe a punto dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione verranno affrontate per la prima volta dalle scuole superiori, come già succede da due anni nella scuola primaria e alle medie. L’obiettivo dei test è valutare l’apprendimento in italiano e matematica degli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria, della prima e terza classe della scuola secondaria di primo grado e, da quest’anno, della seconda classe della scuola secondaria superiore. Ma sulla questione cala il “giallo”. I Cobas si stanno mobilitando sulla questione spiegando che “non è scritto da nessuna parte che i docenti siano tenuti obbligatoriamente a somministrare le prove e a collaborare all’eventuale organizzazione delle stesse: il contratto nazionale di lavoro non prevede alcun obbligo di questo tipo per gli insegnanti, né tra gli obblighi di servizio, né nella funzione docente”.
Ogni insegnante ha facoltà, nelle proprie ore di lezione, di decidere quali attività debbano essere svolte,

Dislessico viene bocciato a scuola. Il Tar: sbagliato

BOLZANO. «Quel ragazzino non andava bocciato». Questo è quanto hanno deciso i giudici del Tar di Bolzano, presieduti dal magistrato Margit Falk Ebner.
Il caso riguarda una scuola media bolzanina e un ragazzino che era stato bocciato. Alla decisione degli insegnanti i genitori del ragazzino si erano opposti certificando, grazie a una valutazioni sul figlio effettuata da parte di esperti prima della bocciatura. Per questo motivo il caso è finito davanti al Tar di Bolzano. E i giudici hanno dato ragione alla famiglia bolzanina, spiegando che al ragazzo erano stati trovati «problemi di disortografia e discalculia» e la psicologa raccomandava agli insegnanti «la semplificazione degli obiettivi in tutte le discipline e l’effettuazione di un patto con la famiglia e con il ragazzo per i compiti a casa, con esercizi mirati». Secondo la famiglia, ma anche secondo i giudici del Tar, questo non sarebbe avvenuto e quindi il ragazzino non avrebbe neanche dovuto essere bocciato. La decisione degli insegnanti è stata annullata.

martedì 29 marzo 2011

Storie di normale dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi

http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/storie-normale-dislessia-15-dislessici-famosi-raccontati-ai-ragazzi

di
Rossella Grenci - Daniele Zanoni

Albert Einstein
La preoccupazione per l’uomo
e per il suo destino devono
rappresentare il primo
interesse di ogni sviluppo
tecnologico.
A
LBERT EINSTEIN
Cominceremo dal genio più grande dell’età
moderna e anche di tutti i tempi: Albert Einstein.
Albert, nato in Germania a fine del 1800,
da bambino parlò in ritardo e la sua famiglia
era molto preoccupata per questo. La sorella
raccontò che quando cominciò a parlare ripeteva
ogni frase a se stesso a bassa voce; questa
abitudine strana la conservò fino all’età di 7 anni.

Presentare, Creare E Utilizzare Le Mappe Nella Scuola Primaria

Tratto dal sito di Maestra Rosalba
 
Nelle materie di studio l’utilizzo degli schemi, che analiticamente e con metodo permettono di ricordare i punti chiave dei contenuti, sono una necessità prima di tutto metodologica.
Ma creare mappe, siano esse mentali che concettuali, è un’attività che deve porre come presupposto, il fatto che non solo si capisca come si devono costruire rispetto ai contenuti, ma anche come leggerle e interpretarle poi durante lo studio.
La mappa concettuale per lo studio della geografia ad esempio, è fatta spesso di argomenti che stanno insieme gerarchicamente, le caselle più grandi della mappa comprendono gli argomenti nelle caselle più piccole, ma deve evidenziare anche i collegamenti trasversali, ad esempio:

--> aspetto antropico -->sfruttamento delle risorse (vedi immagine sotto).

La mappa concettuale, quindi, è uno strumento che inizialmente va costruito  in classe con gli alunni, anche con semplici disegni alla lavagna, per condurli pian piano all'ideazione di gruppo prima e in seguito individuale, delle mappe necessarie alla sintesi, allo studio e all’approfondimento.

lunedì 28 marzo 2011

L’ITALIA ED I DISABILI: COSA E’ CAMBIATO DAL 2003 (ANNO EUROPEO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ) AD OGGI

Tratto dal S.U.N.A.S. a cura della Dott.ssa Antonella D'Ambrosio
Il 2003 ha rappresentato per le persone con disabilità un'occasione unica a livello nazionale, regionale e locale per  la definizione delle priorità politiche mirate ad incoraggiare azioni specifiche in favore dei disabili. Migliaia di manifestazioni, conferenze e dibattiti sono stati organizzati per promuovere i diritti delle persone con disabilità e la loro piena partecipazione alla vita sociale ed economica, nonché per fare opera di sensibilizzazione in merito alle barriere che queste persone  affrontano quotidianamente nella società. Oltre al recepimento della direttiva comunitaria, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in tema di occupazione e di condizioni di lavoro, sono state annunciate nuove misure politiche che ora sono in fase di attuazione negli Stati membri. A titolo d'esempio si può citare la Danimarca, che ha definito un piano d'azione sulla disabilità e ha predisposto un bilancio per creare da 800 a 1200 nuovi alloggi per i disabili; o la Germania, che ha attuato la nuova legge sulla parità di trattamento delle persone con disabilità, parallelamente alla precedente legislazione quadro. La fase del piano d'azione PAD (2004-2010) si è concentrata sulla creazione delle condizioni necessarie per promuovere una maggiore autonomia in settori quali l’accesso all'occupazione e mantenimento della stessa, l’apprendimento lungo tutto l'arco della vita, lo sfruttamento delle potenzialità delle nuove tecnologie e l’accessibilità alle infrastrutture pubbliche. 2000/78/CE richiede il cambiamento delle regole in vigore in alcuni Stati membri. I datori di lavoro – pubblici e privati – devono modificare le loro prassi occupazionali nei confronti delle persone con disabilità.  I principali programmi del Fondo sociale europeo e l'iniziativa comunitaria EQUAL finanziano un'ampia gamma di azioni volte all'integrazione delle persone con disabilità nel mercato del lavoro e sperimentano soluzioni innovative su aspetti specifici di tale integrazione. La Commissione europea si è inoltre impegnata nel contesto della politica di concorrenza, ricordando che nel novembre 2002 è stato adottato un regolamento concernente gli aiuti di Stato a favore dell'occupazione, che autorizza gli Stati membri a farsi carico sino al 60% del costo salariale e dei contributi sociali di un anno se un'impresa assume un lavoratore disabile. Inoltre, prevede la possibilità di concedere aiuti per compensare riduzioni della produttività o consentire l'adattamento degli ambienti. In merito  alla salute e alla sicurezza sul lavoro, la direttiva 89/654/CE, relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro, dispone che questi devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, di eventuali lavoratori diversamente abili. Di fondamentale utilizzo sono inoltre le nuove strategie tecnologiche, affinché tutti possano acquisire adeguate conoscenze per la loro crescita professionale. Per questa ragione la proposta della Commissione relativa a un programma di e-Learning fa un riferimento specifico alle esigenze delle persone con disabilità, analogamente al piano d'azione sull'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica e a quello per le competenze e la mobilità. Gli sviluppi della tecnologia, in particolare nel settore delle TIC, offrono notevoli opportunità per consentire alle persone con disabilità di superare i limiti funzionali e di evitare così l'esclusione informatica.

domenica 27 marzo 2011

Competenze educative ed "Il bagaglio dell’educatore"

Tratto da  Massimo Mangani


Competenze educative
Lo svolgimento dei compiti scolastici dunque, si pone come sfida nella quale sia l’educatore che il bambino devono mettersi in gioco, ma spetta al primo il compito di reperire tutte le risorse possibili per far sì che l’amara pillola divenga commestibile.
Per far questo, oltre ad una formazione adeguata sulle problematiche inerenti l’ADHD, è importante possedere alcune caratteristiche e conoscenze che permettano ad un educatore di fare un ottimo lavoro.
Come sostenuto da Gallucci, dato che la funzione di modello è basilare, l’educatore dovrebbe essere:

  • competente;
  • divertente;
  • interessante;
  • sostenente;
  • apprezzato.
 
La competenza implica il possesso di conoscenze adeguate relative alla soluzione delle problematiche affrontate, che devono essere gestite con sicurezza e senza mostrare titubanza.
Mostrare sicurezza in quello che si fa è dunque cosa importante, ma ciò non significa fingere di essere “onniscenti” che non necessitano all’occorrenza anche di aiuto.


Per fare un esempio banale, se ci troviamo davanti un problema di matematica di cui non troviamo la soluzione, si può tranquillamente dire al bambino di essere in difficoltà e, magari con il suo aiuto, cercare strategie per arrivare alla soluzione, consultando la parte teorica del libro di testo, telefonando ad un amico o un collega esperto in matematica e così via.
Per “competenza” si intende dunque anche la capacità di venire a capo di situazioni problematiche in maniera razionale, fornendo esempi concreti della giusta strada da seguire.